domenica, dicembre 22Istituto Giorgio Vasari Magazine

Donne sempre più in pericolo

Donne sempre più in pericolo

I dati parlano chiaro, oramai nella vita di tutti i giorni la violenza fa da padrona, soprattutto nei confronti delle donne.  Le percentuali lo dimostrano: oltre la metà degli omicidi e degli atti persecutori hanno come vittime il genere femminile, e sono in forte aumento. Purtroppo non si parla solo di violenza tra sconosciuti, ma di violenza in ambito familiare o affettivo, non giustificabile in quanto i soggetti sono uniti da un legame unico, di sangue o amoroso.

Molte violenze sono venute alla luce sia per la fine tragica, sia per la forza nel risollevarsi da parte delle vittime. Una delle storie più toccanti e che ci fa riflettere è quella di Lucia Annibali e il compagno Luca Varani, sui quali sono stati presentati spettacoli con una morale significativa. Dal momento che siamo in ambito di violenze di genere, questa storia la rappresenta in pieno: entrambi sulla quarantina, i due vivevano un momento di passione che, purtroppo, è finito in tragedia. La causa è la possessività e l’irascibilità dell’uomo, che spesso rovina le coppie, ma che stavolta l’ha distrutta. Le continue denunce a carico del compagno non hanno cambiato il destino di Lucia, e il suo viso deturpato dall’acido ne è la prova. Ma stavolta la giustizia ha fatto il suo corso, seppur troppo tardi, punendo con la prigione sia Luca, il fidanzato, sia i due sicari mandati da quest’ultimo, che non si è nemmeno sporcato le mani.

Da qui si passa ad un argomento delicato ma, polemico allo stesso tempo: la legge. Le norme  relative al decreto legge  2013 più sul femminicidio, quelle principali,  prevedono l’inasprimento delle pene e delle misure cautelari . L’arresto   in flagranza di reato (violenza in questo caso) o dell’aumento della pena per più varianti, fino alla continua informazione sulla condizione giuridica del colpevole alla vittima, se si trova in carcere o in libertà, se è stato condannato. Inoltre la polizia  potrà disporre, su autorizzazione del pm, l’allontanamento d’urgenza dalla casa dell’aggressore e il controllo di questi con un braccialetto elettronico o altri dispositivi.                       Ma, il problema è la prevenzione: in tutte le tragedie con protagonista la violenza, la giustizia è entrata in atto solamente a tragedia avvenuta, per la mancanza di peso dato alle denunce e solo cogliendo il mostro (altri nomi non si merita) sul fatto.

Ma l’insegnamento che ci aiuta a riflettere è la forza delle vittime. Proprio come Lucia, che si è rialzata dopo la violenza, dimostrando una forza incredibile, che l’ha portata a viaggiare e a imprimere soprattutto ai giovani, specialmente ragazze, il messaggio di non farsi abbattere dai danni della violenza, sia fisica che morale, ma di parlare e condividere la loro storia per non far raggiungere gli obiettivi reali alla violenza, cioè distruggere psicologicamente e fisicamente la vittima.

 

Davide Mannelli

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