domenica, dicembre 22Istituto Giorgio Vasari Magazine

Reagire alla violenza si può

Reagire alla violenza si può

 

Il 16 aprile 2013  è iniziato l’incubo per Lucia Annibali:  viene sfregiata dal suo compagno Luca Varani. Da quel giorno la sua vita  è cambiata  radicalmente, è stato un fortissimo trauma per lei, ha dovuto sottoporsi a tantissimi delicati interventi. Ora ha una nuova vita,  è un avvocato che  lavora nell’ambito della violenza, si occupa soprattutto della violenza di genere.

Lucia è un esempio per molte donne, il modo in cui ha reagito dovrebbe dare molta forza a tutte le altre donne vittime di violenza. La sua storia è veramente importante, sono stati anche allestiti spettacoli teatrali  ed è stato  prodotto un film  per  rendere nota la sua vicenda.   Perché    la violenza sulle donne  purtroppo è sempre in aumento, nell’ultimo periodo sono stati registrati ben 759 casi cioè il 30% dei casi denunciati  e quelli avvenuti  nell’ambito familiare le protagoniste,  sempre le donne, sono 542 cioè il 22%. Dalle statistiche si può capire che la violenza maggiore  è quella  subita nella sfera femminile e quasi sempre a  picchiare, se non uccidere, sono gli ex fidanzati o ex mariti ossessionati oppure rifiutati e gelosi.

La violenza può avvenire anche con le parole, molte volte inizia proprio così: chi subisce la violenza si sente in colpa, perché gli uomini le convincono del fatto che sono  loro a sbagliare e si innesca così un meccanismo in cui la vittima si sente carnefice  ed è consapevole di  una realtà distorta dei fatti. Molte delle vittime non hanno il coraggio di denunciare il loro aggressore anche se dovrebbero farlo, ma hanno paura delle ritorsioni nei loro confronti e nei confronti dei figli , come talvolta è accaduto.

Dal 2013  la legge che regola questi reati  è un po’ cambiata, le pene sono diventate più severe, se chi commette un maltrattamento o uno stalking viene colto sul fatto l’arresto è immediato. La denuncia per violenza e maltrattamento è irrevocabile perché può esserci il rischio che il maltrattatore intimidisca la vittima portandola a voler ritirare la denuncia,  inoltre se questo è il coniuge la polizia può decidere di buttarlo fuori di casa se c’è il rischio dell’integrità fisica della donna.

La legge contro le violenze e i maltrattamenti è molto giusta, quindi denunciate sempre, non fatevi intimorire da queste persone perché è come se avessero il controllo sulla vostra vita, anche se troppe volte chi aveva denunciato è diventata una  vittima di omicidio, occorre credere che  si possano prevenire questi tremendi  e brutali atti di violenza.

 

Merlino Martina

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