Ho chiesto agli studenti di 4bsv e 4atc che ne avessero voglia di descrivere la propria quarantena tramite uno scatto che riportasse un dettaglio simbolico, un oggetto, un paesaggio rappresentativi di un periodo che, inevitabilmente, rimarrà impresso in ognuno di loro. E mettendo insieme i loro scatti ho buttato giù qualche riga.
Ho scoperto che alcuni trovano conforto tra i tasti del pianoforte, altri tra le corde della chitarra. Ho scovato in loro l’amore per gli animali, per il disegno, per la propria scrivania. Ho compreso come molti si porteranno dentro per sempre la sensazione di una gabbia. Ma mi sono sorpresa nel capire che nessuno ha smesso di osservare l’azzurro del cielo e il verde della campagna, mai così nitidi e limpidi. Ho sorriso nel cogliere la vanità di alcuni nel ritrarsi con quei dispositivi di sicurezza con cui nessuno avrebbe mai pensato di convivere. Ho capito come anche l’amore in tutte le sue forme si sia dovuto inchinare alla tecnologia, mettendo a dura prova l’intimità e l’affettività. Ho sicuramente percepito quanto queste settimane abbiano cambiato tutti, rendendoli tuttavia più consapevoli del potere di un abbraccio e nostalgici del suono della campanella.
Testo e foto a cura di Professoressa Marianna Fusco e le studentesse e gli studenti di 4 Bsv e 4Atc