Il XXIV meeting dei diritti umani come tutti quelli che l’hanno preceduto si è tenuto al Nelson Mandela forum, lo scorso 10 dicembre 2020. Il 5 dicembre 2013 ricorrevano sette anni da quando ci lasciava Nelson Mandela, eroe alla lotta contro l’apartheid, al quale è stato dedicato il forum.
Ho seguito il meeting dalla mia camera come il resto delle videolezioni ma devo dire che nonostante non fossi lì presente mi sono sentita davvero coinvolta, anche perché sono stati abili nel trovare delle soluzioni per permetterci di interagire, ed io ne sono stata entusiasta. Tanti temi sono stati affrontati. Cento scuole iscritte oltre seimila collegamenti online. Il Nelson Mandela è completamente vuoto. Fa effetto. I primi ospiti sono gli assessori e il sindaco Nardella lì presenti.
Nonostante l’emergenza sanitaria quest’edizione a distanza è stata fortemente voluta. Anche se vedere il Nelson Mandela fa effetto come ha detto anche il presentatore questa mattinata verrà riempita di storie di parole di racconti. Il tema principale di questa edizione è la legalità e lo slogan scelto è “Io rispetto”.
Una premessa che viene fatta è che i diritti vengono spesso minati, come il diritto all’istruzione ancora non garantito in tutti i paesi. La corruzione è la forma più grave dell’illegalità è necessario abbatterla perché ancora oggi ci sono casi di forte ingiustizia come è possibile riscontrare nella storia di Patrick Zaki. Nel solco dei diritti umani si deve continuare a camminare, bisogna ribadire che sono diritti fondamentali e che mai vanno dati per scontati.
Era il 10 dicembre del 1948 quando veniva emanata la Dichiarazione dei diritti umani. Ci siamo forse assuefatti all’idea che questi diritti siano scontati ma è importante custodire certi principi attraverso una coscienza collettiva. Iniziative come queste non fanno altro che tenere vivo e sensibilizzare la coscienza di tutti noi.
Il sindaco Nardella prende parola e rivela quanto sia strano e triste vedere il Mandela Forum vuoto. Cita una celebre frase di Nelson Mandela “Ogni paese ha un’arma fortissima: l’educazione” che molto mi ha colpita. Lui sostiene come Mandela che è attraverso l’educazione che si tutelano i propri diritti e non si permette all’illegalità di diffondersi . Cita poi le parole di Don Luigi Ciotti, fondatore della associazione “Libera” che sostiene che la legalità non è un obiettivo ma un prerequisito. Per difendere i diritti si deve rispettare il dovere di essere partecipi attivi alle vicende collettive. La curiosità è il bene più inestimabile e augura a noi giovani di essere protagonisti nella vita sociale e di farci sentire a gran voce e di preservare questo dono che ci permette di andare a fondo e di non essere indifferenti di fronte alle ingiustizie.
Il presentatore Carletto ringrazia lo staff tecnico e gli ospiti, e invita gli spettatori in streaming a partecipare e a farsi sentire. Viene utilizzata Mentimeeter, piattaforma digitale per interagire con noi studenti che seguiamo in streaming da casa. Ci sono due operatori che si occupano di porci le domande e che proiettano sul monitor le risposte man mano che vengono date da noi ragazzi, per infine rivelarci la risposta corretta. E’ una cosa che ho davvero apprezzato, mi sono sentita parte e in compagnia di tanti altri studenti da tutta la Toscana. La partecipazione è stata davvero intensa. Le prime domande fatte a mo’ di quiz sono state per conoscersi. Ci vengono poste poi altre domande su questioni sociali come il sovraffollamento nelle carceri o le vittime di pena di morte registrate nel 2019. E’ stato davvero forte scoprire che sono tanti ancora i paesi in cui è presente la pena capitale come l’Egitto, la Cina, l’Arabia Saudita. Un’ altra domanda che ci è stata posta è stata in quanti paesi oggi sono in corso scontri. La risposta è 54 come Siria, Messico; sospettavo che fossero diversi i paesi in guerra e ne ho avuto la conferma. Soffermarsi su certe tematiche mi ha permesso di riflettere su quanto la lotta ai diritti umani sia ancora lunga poiché nel mondo sono presenti ancora tante forme di disumanità.
Dopodiché viene mandato un video in collegamento da Parco San Donato di Firenze dove dei ragazzi facenti parte dell’associazione “Pennelli Ribelli” hanno realizzato un murales che rappresenta il tema del rispetto. Ci sarà in seguito un altro collegamento con il parco san Donato nel quale i fondatori dell’associazione ci raccontano in breve la loro storia: Pennelli ribelli è nata nel 2018 a Marzabotto (nella quale dal 1946 si commemora una strage) si occupano di militanza di memoria attiva per creare dei segni forti per parlare delle stragi di oggi attraverso l’arte.
Vengono presentati poi una serie di progetti che esprimono l’importanza che la scuola detiene alla sensibilizzazione e alla partecipazione e che non ci può lasciare indifferenti di fronte alle ingiustizie del mondo. Infatti dietro ogni diritto c’è una battaglia collettiva. Vengono presentati di progetti molto belli, anche da classi di scuole medie che hanno realizzato un book di loro disegni a favore della lotta contro l’illegalità.
Il primo ospite è Saverio Tommasi, videomaker, giornalista di fanpage . Ci racconta la storia di Patrick Zaki, giovane studente che si trovava in Erasmus in Egitto che è poi diventato vittima innocente ed è stato incarcerato con delle accuse prive di fondamento ed è tutt’oggi, costretto a vivere in condizioni disumane e in reclusione. Fa accapponare la pelle pensare a questo povero ragazzo e a quello che ha patito e continua a patire, deve essere fatta giustizia per questo giovane punito ingiustamente; è inammissibile che cose del genere continuino ad accadere. Il racconto di Tommasi come sempre è stato molto chiaro e coinvolgente. I suoi interventi sono quelli che più ho apprezzato del meeting.
Secondo ospite è Bernard Dika, consigliere per le politiche giovanili e l’innovazione della Regione Toscana. Parla dell’importanza di concretizzare i diritti poiché quest’ultimi sono frutti di conquista e non vanno dati per scontati perché si rischia di perderli. Il nostro impegno può essere concretizzato attraverso la politica. Per fare la propria parte nella democrazia è necessario fare politica. Questo ragazzo è giovanissimo, ha solo 22 anni ma dà già il suo contributo al fianco del presidente Giani.
Sostiene che la parola futuro esprima un tempo che non esiste ed è per questo che i giovani non sono il futuro ma il presente, perché possono dare oggi il loro contributo. Infatti il presente è l’unico tempo concesso per migliorare il futuro e mettersi in gioco è l’unico modo per cambiare le cose. “Libertà è partecipazione” come intonava Gaber, quindi ci si deve impegnare nell’essere buoni cittadini e concretizzare questo aforisma. La partecipazione è un diritto e una responsabilità, un onere e un onore. Mi sono piaciute molte le sue parole, sono state di grande ispirazione e motivazione. Mi ha dato una forte carica e speranza.
In collegamento c’è poi il fondatore della onlus “vorrei prendere il treno” Jacopo Melio, un ragazzo disabile, che parla del tema delle barriere architettoniche che rimandano alle idee di giustizia, pace e inclusione. Ci invita a rincorrere i sogni con speranza, e ci dice che nonostante l’emergenza sanitaria bisogna avere il coraggio di sognare perché ognuno è un ingranaggio del cambiamento poiché dalle asperità si può arrivare alle stelle.
Saverio Tommasi interviene nuovamente e stavolta affronta il tema di Borsellino e Falcone. In seguito a un altro quiz scopriamo che le persone innocenti vittime di mafia in Italia ad oggi conosciute sono state 1023. Giovanni Falcone voleva fare il magistrato, venne attaccato verbalalmente, era quella che per noi oggi potrebbe essere definita una vittima degli haters. Venne ucciso da Cosa nostra il 23 maggio 1992 nella strage di Capaci mentre stava facendo ritorno a casa con sua moglie e tre uomini della scorta. Alle 17:58 scoppia l’esplosivo da 1000 grammi di tritolo. Alle 19:05 Falcone muore tra le mani di Paolo Borsellino. La sua morte lo ha reso vivo e immortale nelle nostre coscienze. La mafia non può niente contro il ricordo e il racconto delle storie.” La mafia è una montagna di merda” come diceva Peppino Impastato. Ed è proprio così. Probabilmente noi non conosceremmo Falcone se non fosse stato una vittima della mafia, lui di certo non voleva essere un eroe voleva rincorrere il suo sogno di fare il magistrato. Attraverso la sua morte è stata resa nota la sua storia e si è avviata la battaglia contro la criminalità organizzata.
Ne segue il contributo video di Don Luigi Ciotti, il quale parte con la sua riflessione dal primo articolo della Dichiarazione dei Diritti Umani che recita così: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza. ” Il primo articolo suona come un’accusa all’ingiustizia e alla mancanza di coscienza. Il diritto fondamentale alla vita e alla salute ad oggi è messa a rischio ci dice. E sostiene che il sistema economico sfrutta le vite nel nome del profitto ed è per questo necessaria una rivoluzione culturale di pensiero. Altri diritti sono umiliati come quello dell’istruzione altri sono stati usati come privilegi. Il business della guerra è continuato nonostante la pandemia. Virus della corruzione e della mafia nel virus trovano nuove opportunità.
Vi son dei diritti trascurati, ci dice, quali i diritti della natura. A tal proposito si può parlare di ecocidio e etnocidio. E per Ciotti la violenza più irragionevole quella contro la natura in quanto essa è madre e nutrice per tutti noi. La terra cerca di resistere nonostante i danni causati dallo squilibrio climatico. Ed i virus come è sostenuto da diversi scienziati sarebbe una reazione dell’ecosistema minacciato quasi come se fosse malattia dell’uomo senza umanità.
La fraternità è una condizione strutturale del nostro essere individui in quanto l’uomo è un essere sociale. . Realizzare la nostra natura e sentire l’empatia per l’altro dentro di noi. Papa Francesco parla della fraternità come base, radice per parlare credibilmente di diritti umani. Contributo video molto bello, l’ho davvero apprezzato mi sono piaciute le tematiche su cui ha posto attenzione.
Saverio Tommasi ritorna con il terzo intervento: Lea Garofalo una testimone di giustizia per la mafia. Ci racconta la sua storia. Lea era testimone delle faide interne alla sua famiglia. Ci fu un blitz e Floriano Garofalo, fratello di Lea, malavitoso venne accusato. Nel 2002 la Garofalo e sua figlia Denise vengono messe in protezione. Il 24 novembre Lea viene uccisa dalla ‘ndrangheta. Il suo corpo venne dato in fiamme per ben tre giorni. Il processo vede come testimone la sua figlia Denise e nel 2012 ci fu la condanna di tutti e sei gli imputati. Conoscere le storie significa imparare a farsì che ogni storia ci riguardi i dice Tommasi. Ci augura di essere testimoni di buone storie poiché quest’ultime che ci permettono di sensibilizzarci ed entrano a far parte di noi.
Devo dire che il Meeting totalmente in streaming si è svolto con successo. Il Presidente Eugenio Giani, presidente della Toscana è stato l’ultimo ospite in collegamento su Zoom. Si complimenta per l’iniziativa che ha contato 12 mila studenti collegati. Ci permette di sperare che da questo momento critico, come quello che ci troviamo ad affrontare a causa dell’emergenza sanitaria, ne conseguirà un salto di qualità per il futuro e per una crescita sociale. I giovani possono esprimersi da protagonisti nonostante le relazioni umane ad oggi sono messe in discussione dall’emergenza sanitaria.
Sarà il sentimento della passione dei giovani per la vita per trovarsi una collocazione nella società a cambiare gli assetti della realtà. Il fenomeno della fuga dei cervelli ovvero sia del trasferimento dei giovani all’estero non è di per sé un fenomeno negativo, sostiene, se e solo se l’Italia è poi in grado di riaccoglierli a braccia aperte in seno alle esperienze che hanno fatto e al loro arricchimento.
Il Granducato di Toscana, ci ricorda il presidente con orgoglio, fu il primo stato ad abolire la pena di morte, da lì si diede una grande dignità all’uomo e fu grande lezione di civiltà. La Toscana è stata punto di riferimento anche a livelli scientifici, basti pensare a Galilei e Meucci che hanno dato importanti contributi alla scienza. Questo ci deve rendere orgogliosi. L’Italia è sempre stato un paese nel quale il valore ha primeggiato su la commercializzazione, nel quale si è sempre dato spazio alla crescita della civiltà. I valori umani sono il fine ultimo ed è per questo che la loro salvaguardia dev’essere proiettata al futuro e i giovani devono essere protagonisti.
L’assessora Alessandra Nardini ci congeda e ci dà appuntamento al prossimo anno con l’invito di difendere i diritti umani e ricordandoci che ognuno con le proprie azioni può contribuire a creare una società migliore più inclusiva e priva di discriminazioni, una società che si fonda sui diritti alla legalità e all’uguaglianza. Ritengo davvero che sia stato un bel meeting, e mi complimento con tutta l’organizzazione, con lo staff tecnico e con gli ospiti perché hanno realizzato davvero un bel momento di riflessione e condivisione. Mi fa piacere poi che i nostri insegnanti ci abbiano permesso di assistervi nonostante si svolgesse in orario scolastico, la scuola tuttavia ha il compito di educare e di sensibilizzare quindi l’ho apprezzato davvero tanto e mi porto degli spunti e delle importanti riflessioni da questo meeting.
Testo a cura di: Azzurra Cuomo 5BLA